Dopo la scomparsa di Andrea Camilleri, creatore del personaggio, e di Alberto Sironi, regista della fiction, a prendere le redini del progetto televisivo dedicato al commissario più famoso della letteratura sarà colui che lo interpreta da 20 anni.
Tre nuovi episodi nel 2020 e con una novità dietro la macchina da presa: a dirigere il nuovo ciclo di appuntamenti de Il Commissario Montalbano sarà il protagonista che lo interpreta da vent’anni, Luca Zingaretti. A rivelarlo è lo stesso attore durante un incontro con il pubblico al Teatro Politeama di Catanzaro: alla luce della recente scomparsa dello scrittore Andrea Camilleri, creatore del personaggio, e di Alberto Sironi, il regista dietro al successo della fiction di Raiuno, era chiaro che a prendere le redini del progetto doveva essere qualcuno che garantisse una continuità con il passato, un legame forte che segnasse il prosieguo di un’avventura straordinaria, che gli italiani seguono ancora con grande passione (basti vedere i numeri di ogni replica di Montalbano per rendersene conto).
«Abbiamo lavorato con tutto il cast storico di questa serie di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un grande successo per la Rai», spiega Zingaretti quando gli viene chiesto se Montalbano continuerà ancora a vivere in televisione. A turbare l’attore è anche il fatto che Sironi, che lo ha diretto in tutti questi anni, non sia mai stato apprezzato come avrebbe meritato durante la sua carriera: al momento dell’applauso spontaneo del pubblico, l’attore risponde di getto: «Fate bene ad applaudirlo, perché in vita di applausi non gliene hanno fatti molti». Dopo la scomparsa di due guide, insomma, si riparte proprio da Zingaretti, l’unico che, forse, tratterà Montabano con la stessa cura e dedizione mostrata da Camilleri e Sironi fin dal suo esordio.
La serie di romanzi di Montalbano vede la luce nel 1994 con La forma dell’acqua, il primo libro firmato da Andrea Camilleri ad essere pubblicato dalla Sellerio. La fiction, invece, arriva su Raiuno cinque anni dopo, nel 1999, diventando subito un successo di pubblico e di critica. Il commissario un po’ rude e un po’ romantico di una Sicilia sempre più calda e spettacolare conquista non solo l’Italia, ma anche il resto del mondo: sono 65 i Paesi dove la fiction va in onda e, ora che il Maestro non c’è più, l’intenzione di tenerlo in vita e di conferirgli più forza sembra sempre maggiore.
Fonte: VanityFair.it